L’Italia guarda al Canada per contrastare i dazi

L'Italia guarda al Canada per contrastare i dazi

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Il Canada è tra i mercati chiave individuati dall’Italia per contrastare l’impatto dei dazi statunitensi. La Canadian Chamber in italy sottolinea l’importanza della ratifica del CETA per sostenere l’Export.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha recentemente annunciato che il Canada sarà incluso nel piano strategico dell’Italia per contrastare l’impatto di eventuali dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti. L’iniziativa si pone l’obiettivo di diversificare le destinazioni dell’export italiano e rafforzare le relazioni economiche con mercati alternativi, tra cui il Canada, considerato un partner strategico.

Tajani ha sottolineato l’importanza di individuare nuovi mercati per sostenere le esportazioni italiane, soprattutto in settori chiave come l’agroalimentare, la meccanica e il lusso. Attualmente, il Canada rappresenta il secondo mercato extraeuropeo di riferimento per l’export italiano, con un interscambio commerciale che ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. Questo rapporto si è consolidato grazie al Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), un accordo commerciale tra Unione Europea e Canada entrato in vigore in via provvisoria nel 2017.

Il CETA e il suo ruolo nel rafforzare le relazioni economiche Italia-Canada

Il CETA ha già prodotto effetti positivi per le imprese italiane, riducendo le barriere tariffarie e non tariffarie e facilitando l’accesso al mercato canadese. Tuttavia, l’accordo attende ancora la ratifica definitiva da parte dell’Italia, un passaggio essenziale per garantire stabilità e continuità nelle relazioni commerciali bilaterali.

Secondo i dati della Commissione Europea, dal 2017 ad oggi, le esportazioni italiane in Canada hanno beneficiato di un aumento delle quote di mercato, con particolare successo nei settori dell’agroalimentare, della moda e della tecnologia avanzata. L’eliminazione di oltre il 98% dei dazi ha reso i prodotti italiani più competitivi e ha permesso alle imprese di consolidare la propria presenza nel mercato canadese.

Nonostante questi risultati, il dibattito sulla ratifica del CETA in Italia è ancora aperto. Alcuni settori, in particolare quelli legati all’agricoltura, hanno espresso preoccupazioni sull’impatto dell’accordo, temendo un’eccessiva concorrenza con i prodotti canadesi. Tuttavia, molte associazioni di categoria e organizzazioni imprenditoriali sostengono che la mancata ratifica potrebbe compromettere i vantaggi finora ottenuti.

Il punto di vista della Canadian Chamber in Italy

La Canadian Chamber in Italy ha espresso il proprio sostegno alla ratifica del CETA, evidenziando i benefici sia per le imprese italiane che quelle canadesi (non solo per contrastare i dazi) e la necessità di consolidare il rapporto economico con il Canada.

Caterina Passariello, presidente della Canadian Chamber in Italy, ha dichiarato:

“Il Canada è un mercato in espansione con una domanda crescente di prodotti italiani. La ratifica del CETA offrirebbe alle imprese italiane un accesso stabile e sicuro a questo mercato, contribuendo alla crescita del nostro export e alla creazione di nuove opportunità di business. Di contro, per le imprese canadesi l’Italia rappresenta un approdo naturale in Europa, considerando la nutrita comunità italo-canadese presente in Canada. Senza una ratifica definitiva, si rischia di perdere fiducia e competitività rispetto ad altri Paesi europei che hanno già completato il processo legislativo.”

Anche Stefano Colombetti, vicepresidente della Canadian Chamber in Italy, ha sottolineato l’importanza dell’accordo per le imprese delle due sponde dell’Atlantico:

“Il CETA ha già dimostrato di essere uno strumento efficace per le imprese italiane e canadesi non solo per contrastare i dazi. La sua ratifica definitiva rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nella costruzione di un rapporto economico solido e duraturo tra i due Paesi. Inoltre, considerando le recenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, è fondamentale per le due nazioni, diversificare i mercati di riferimento per cogliere opportunità strategica in questa direzione.”

Le prospettive per l’export italiano e il ruolo del Canada

Nel contesto attuale, l’Italia sta lavorando a un piano per individuare mercati alternativi per le proprie esportazioni. Oltre al Canada, Tajani ha menzionato Messico, Turchia, Giappone e India come possibili destinazioni per l’export italiano, con l’obiettivo di raggiungere i 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine del 2025.

L’inclusione del Canada in questa strategia per contrastare i dazi dimostra la volontà del governo italiano di rafforzare le relazioni economiche con il Paese nordamericano e di garantire alle imprese italiane un accesso privilegiato a un mercato dinamico e in espansione.

Dal punto di vista commerciale, i settori che potrebbero beneficiare maggiormente della ratifica del CETA includono:

  • Agroalimentare: i prodotti italiani a denominazione di origine protetta (DOP) hanno trovato nel mercato canadese un forte interesse, grazie alla maggiore tutela garantita dall’accordo.
  • Meccanica e manifatturiero: le aziende italiane specializzate in macchinari e tecnologie avanzate possono trovare nel Canada un partner ideale per la crescita.
  • Moda e lusso: il mercato canadese è un importante sbocco per i marchi italiani del settore moda e design.

Non vi è dubbio che l’inclusione del Canada nel piano italiano per contrastare i dazi statunitensi evidenzia il ruolo strategico che questo mercato può svolgere per le imprese italiane. La ratifica definitiva del CETA rappresenterebbe un elemento chiave per garantire stabilità e competitività alle aziende italiane operanti in Canada.

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